Ha quasi 40 anni il marchio I Love New York, introdotto dal New York State Department of Economic Development nel 1977 in occasione di un concorso pubblicitario. Il logo fu creato da Milton Glaser, designer e illustratore newyorkese di fama mondiale, classe 1939 a cui l’agenzia Wells Rich Greene ne aveva affidato la creatività.
Erano anni in cui non solo la città ma l’intero Stato di New York versava in condizioni di degrado e decadenza. Il marchio è un vero messaggio d’amore. Come spesso accade nei momenti difficili, le persone si aggregano all’unisono per rivendicare un forte senso di appartenenza, con la speranza di chi ha fede e ritiene che si possa cambiare lo stato delle cose. La metafora semiotica cuore-love, abilmente sfruttata dal marchio, è entrata nel linguaggio comune in modo naturale creando un fenomenale codice che avrebbe influenzato il linguaggio universale delle persone di tutto il mondo.
La semplicità formale e l’essenzialità visiva del marchio permettono al suo messaggio di amore di arrivare diritto al cuore nella sua forma più sobria ed elementare. La sigla NY già conosciuta peraltro, ne ha rafforzato la comprensione. Così oggi usare il simbolo del cuore per sostituirlo alla parola amore è diventato normale, attribuendo all’icona una ricchezza semantica più significativa della parola stessa. La forza del marchio sta proprio nel meccanismo metalinguistico adottato che, contrariamente alle buone regole di costruzioni di un logo che evitano l’uso di rebus enigmistici, ne ha consentito una immediata comprensibilità. Il gran numero di declinazioni ne ha decretato universalmente il successo.
Per vedere come un marchio incida nell’anima della città, basta considerare che dopo l’11 settembre, data funesta per il popolo americano, il marchio venne riproposto, dallo stesso creativo Glaser, con una variante sia grafica che testuale, dove non si faceva altro che rafforzare tale nobile sentimento nei confronti della metropoli statunitense.
(ripreso da Gaetano Grizzanti).
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