Secondo gli stereotipi comuni, la grafica si occupa, in maniera artistica e creativa, di pubblicità e di siti web, al fine di rendere le cose più belle ed attraenti. Il suo compito viene pertanto identificato nel campo della persuasione. Il design invece, qui inteso come visual design svolge altri compiti, ben prima dell’avvento della società pubblicitaria. Il visual design ha il compito di spiegare. È questo l’ambito in cui si dà forma alle informazioni, in cui si spiegano i concetti visualizzandoli. Così nascono mappe, diagramma e matrici; si rappresentano quantità, misure e distanze; si dà corpo alle idee della scienza, della geometria e della matematica o, molto più semplicemente a un bollettino di conto corrente. Infatti, dal modello della dichiarazione dei redditi alla mappa della metropolitana, le informazioni grafiche sono ovunque. Tra le definizioni più eleganti mai formulate sulla grafica, ce n’è una di El Lissitzky secondo cui la forma visiva dovrebbe corrispondere alle “tensioni di trazione e pressione del contenuto”. Non si tratta di abbellire o di decorare ma di dar forma coerente ai discorsi, di mettere il pensiero nello spazio, rendendolo visibile. Il fine a cui si tende è la comunicazione chiara, senza ambiguità. È questo, per il visual design, il dominio dell’esattezza.
(fonti: R. Falcinelli; Critica portatile al visual design. E. Lissitzky; Design)
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