Le affissioni di manifesti rappresentano una delle forme più antiche di comunicazione, tra le più immediate e sovente la migliore soluzione per incrociare il consumatore in strada e dirgli che esiste un prodotto o un servizio pensato per lui. D’altronde se non faccio sapere che il mio prodotto/servizio esiste come posso pensare di vendere? Ma farsi notare non è semplice. Riuscirci vuol dire conoscere il consumatore, conoscere la comunicazione, conoscere bene come lavora questo mezzo, conoscere l’arte della creazione. Perché quello che si deve fare è generare un impatto. Se la creatività non è efficace l’impatto non ci sarà, per nulla.
Conoscere il mezzo vuol dire sapere a quale area e a quale target il mezzo stesso si rivolge. Infine, beh non proprio in fine, c’è il messaggio. Il sovraffollamento pubblicitario limita l’efficacia dei messaggi pubblicitari e dei mezzi. Ciò che si ricorderà alla fine, ciò che rimarrà più impresso deriverà dall’aver comunicato bene e nel modo giusto al target giusto. Come?
Isolando la caratteristica più importante del prodotto o la caratteristica distintiva rispetto alla concorrenza e comunicarla in maniera originale, spettacolarizzandola, usando e trasformando il mezzo ospitante, rendendolo parte integrante del messaggio. Rendere memorabile il marchio, divertente, stupendo, interessante e alto vendente non è affare da dilettanti. Provate a fare un giro nella vostra città e guardate con attenzione i tanti manifesti affissi. Quanti vi comunicano qualcosa? Di quanti il messaggio è comprensibile immediatamente? Quale dei tanti messaggi ricorderete dopo qualche minuto, dopo qualche ora, dopo qualche giorno?
Con tutte le premesse fatte secondo voi quante possibilità ha un manifesto pubblicitario di vendere se affidato a mani non esperte? Piuttosto meglio risparmiare quei soldi e comprare l’ultima versione di smartphone!!!
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