Questo è l’anno del marketing.

E’ l’anno in cui la tua impresa sbaraglierà la concorrenza e comincerà ad essere protagonista nel suo settore. E l’anno in cui farai fatica a star dietro ai tuoi ordini, a controllare i fatturati e redditività. Questo è l’anno in cui lavorerai abbandonando le vecchie abitudini e ti organizzerai aziendalmente in un’ottica marketing realmente profittevole. E’ l’anno in cui affronterai le incertezze del mercato senza paure e combatterai la crisi come non mai. L’anno in cui stabilizzerai i tuoi risultati e potrai cominciare a crescere o consolidare la crescita dell’anno scorso e sviluppare ulteriormente.

Questo è l’anno del marketing. E’ il tuo anno.

Se hai già avuto la lungimiranza di considerare il marketing una leva fondamentale della tua impresa probabilmente stai cominciando a lasciarti alle spalle la crisi e goderti i risultati e a chiederti come mai non lo hai considerato prima. Sarà mai possibile che esiste una disciplina che ben organizzata può farti avere risultati incredibili? Si, esiste e si chiama marketing.

Se fino ad oggi invece è stato l’ultimo dei tuoi pensieri c’è da chiedersi come mai sei ancora qui e, assodato questo, sarebbe opportuno sapere perché dovresti cominciare a pensare al marketing un po’ più seriamente.

Ora dai uno sguardo a questi dati, reali.

In Italia è boom di ristoranti e bar. In cinque anni se ne contano quasi il 10% in più e a Roma, Milano e Napoli si concentra il numero maggiore di queste attività. Ma se sono sempre di più gli imprenditori pronti a scommettere sui piaceri della cucina e di una buona tazza di caffè, solo in pochi riescono a tenere in piedi la propria attività a 5 anni dalla nascita: tre su quattro hanno abbassato la saracinesca e oltre il 45% non è riuscita a resistere al terzo anno di vita. Questo emerge da un’analisi di Unioncamere-Infocamere sui dati del Registro delle imprese italiane tra il 31 dicembre 2011 e il 31 dicembre 2015. Alla fine dell’anno si contavano 367mila attività, tra ristoranti (197mila imprese) e caffetterie (170mila), sparse sul territorio nazionale, in crescita di oltre 31mila unità rispetto a cinque anni prima”.

Nel 2015, sempre in Italia, hanno chiuso 16 imprese ogni ora. 390 al giorno. Oltre 142.000 in un anno. Sono i dati che emergono da una ricerca di Rete Imprese Italia.

Nel 2014, 104 mila imprese sono fallite, entrate in procedura concorsuale o liquidate (dati Cerved).

Nel 2012, 350 imprese al giorno falliscono. Oltre 120.000 in un anno (dati 2012 Cribis D&B)

“Non si attenua la crisi che sta vivendo l’artigianato: secondo un’indagine dell’Ufficio Studi della Cgia nel 2015 le imprese attive sono diminuite di 21.780 unità, mentre dall’inizio della crisi (2009) il numero complessivo è crollato di 116 mila attività. Al 31 dicembre 2015 il numero complessivo delle aziende artigiane presenti in Italia è sceso sotto quota 1.350.000”.

Dati reali, specchio di una situazione gravissima che riguarda l’economia italiana e che colpisce in modo particolare le piccole e medie imprese.

Come fronteggiare questo pericolo?

Sono convinto che, da buon imprenditore, già da solo hai preso negli anni qualche provvedimento. Ora però lasciati aiutare dal marketing.

 A cosa serve il marketing?

  • Analisi e studio del mercato per definire le opportunità, le minacce, le tendenze
  • Analisi della concorrenza
  • Definizione del segmento di mercato da servire
  • Profilazione del target da interessare, conoscenza del tuo pubblico
  • Gestione portafoglio prodotti e conseguente scelta di una strategia di marca
  • Gestione corretta di tutti gli elementi del marketing mix (prezzo, prodotto, pubblicità, distribuzione)
  • Gestione dei feedback, dei risultati delle varie attività
  • Ottimizzazione e sviluppo delle vendite
  • Gestione della redditività, per brand, per linea di prodotto, ecc.
  • Definizione dei supporti
  • Fornire una visione alla strategia di impresa
  • Pianificare le attività, gli interventi, gli investimenti
  • Pianificare una strategia di riserva.

In poche parole dovrai dotarti di una strategia di marketing e di branding precisa.

In altre parole dotarti del marketing vuol dire saper rispondere alle domande: Cosa devo fare? Come? Dove? Quando?

 Quando invece non serve il marketing?

  • Non  serve considerare il marketing un’urgenza. Il marketing non è un’attività da pensare in fretta e risolvere in pochi istanti, non è un’occasione last minute.
  • Non serve considerare il marketing una spesa. Il marketing, e tutti i suoi collaterali, sono investimenti. In realtà ti costa molto di più non fare marketing.
  • Non serve delegare il marketing a un parente, a un cugino, ad un amico che ti è stato consigliato. Non ti faresti mai curare da chi non è medico o costruire una casa da chi non è ingegnere. Perché quindi affidare il marketing ad un dilettante? Se il marketing è una disciplina maltrattata è anche perché esso è stato affidato spesso a dilettanti, che con la loro incompetenza hanno creato più danni che altro. Per cui se devi cominciare a parlare di marketing sarà bene, all’inizio, affidarti a professionisti. Nelle piccole medie imprese dovrebbe essere l’imprenditore stesso a conoscere bene questa disciplina e permettere la formazione di una o più risorse interne dedicate.
  • Non serve una campagna di comunicazione se non deriva da un marketing studiato e pianificato. Rischiano di essere soldi buttati al vento.

Ora la decisione spetta a te. Consolidare e sviluppare la tua realtà o subire e dar colpa alla crisi? Attendere… prego.

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Luca Scrimieri

Conosciamoci. Potrei essere la soluzione che stai cercando per la tua attività. Puoi iniziare leggendo il blog. Troverai centinaia di articoli sul marketing e la comunicazione e leggendo tra le righe potresti avere già tante risposte. Buona lettura.

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