La forza del Visual Merchandising/ parte 1
Ogni spazio di un negozio o superficie di vendita che sia deve avere un obiettivo, in termini di vendita, redditività, comunicazione.
Le attività di visual merchandising all’interno di un punto vendita si sviluppano prendendo spunto da come la merce verrà classificata, che trova una sua esplicitazione nel layout merceologico. La classificazione della merce è il modo con cui si vuole che il cliente recepisca l’offerta e venga a contatto con i prodotti che gli vengono proposti. L’ambito d’azione del visual merchandising riguarda le seguenti aree:
–il layout delle attrezzature, cioè l’organizzazione razionale dello spazio di vendita, la scelta e la disposizione delle attrezzature espositive con un impatto derivante sulle modalità di circolazione dei clienti (quanti scaffali, quanti ripiani per scaffali, quante gondole, quante testate di gondola, quanti espositori liberi);
–il layout merceologico: la logica di raggruppamento delle famiglie merceologiche, volta a stimolare gli acquisti;
–il display, cioè come si sistemano i prodotti nelle varie aree dello spazio di vendita per favorirne la visibilità;
–l’assegnazione dello spazio alle singole referenze, cioè le modalità per ottimizzare il rendimento del lineare espositivo.
Definito ciò il visual merchandising interviene sullo spazio delle categorie merceologiche per incentivare i clienti a visitare l’intero punto vendita, attirando l’attenzione anche verso aree che potrebbero risultare più penalizzate. Come vedremo, per far questo adotta i punti focali, i punti display e la comunicazione POP (Point of Purchase) ovverosia il materiale di supporto all’esposizione e alla vendita fornito spesso dai produttori.
Un layout ben organizzato deve mettere in contatto il massimo numero dei prodotti con il massimo numero dei clienti. Pertanto se ben fatto il layout facilita la circolazione dei clienti nel punto vendita, consente di sfruttare le attrezzature per presentare le offerte merceologiche, facilita gli acquisti programmati (acquisti già decisi razionalmente dal cliente e pianificati) e incentiva gli acquisti di impulso (non pianificati e legati più all’emozione che alla ragione), agevola il flusso nelle aree promozionali, equilibra gli spazi dedicati ai clienti e alla vendita, aiuta il personale di vendita, semplifica le attività di riassortimento, ottimizza le vendite e i margini. (continua)
L’articolo completo è apparso sul numero 10 Dicembre 2022-Gennaio 2023 della Rivista “Zampotta Magazine”.
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